ForsennataMente

Il giardino

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Cuiviénen
view post Posted on 16/5/2010, 09:26




Godi il mio corpo
calpestalo, rotolalo
anche se l’erba non è più fresca e rigogliosa
come piccolo e prezioso era il prato smeraldo
su cui facevi l’amore

Piovimi addosso
conosco le nuvole nere che mi attraversano
il vero freddo è dentro
è la nostalgia di sentire le tue gocce
scivolar su un appassito cuore

Recidi i boccioli delle rose appena nate
sentimenti affacciati all’incanto che non sanno
ma prima guardali e sorridi loro
e soffia via i petali
che volino lontano

Distenditi e leggimi le pagine del tuo più bel libro
lacrime di rugiada ingigantiscono le parole
non so più leggere
e cerco la tua voce

E’ notte e alba sceglierai altri orizzonti per i tuoi baci
ma le tue labbra sono piene di sole
e il giardino per vivere
ne ha bisogno un po’

 
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edwardscissorhands
view post Posted on 17/5/2010, 07:45




Come ti capisco. A volte, pur nell'infinita tristezza, può essere anche piacevole struggersi per qualcosa che è stato e ora non c'è più, oppure che non è mai stato ma poteva essere. Ancora più bello in ogni caso è il saperlo esprimere così intensamente. Io faccio fatica a farlo con parole mie. Non a caso le persone a cui voglio bene mi dicono sempre che do per scontate troppe cose.
Tempo fa ho postato questa poesia di Robert Creeley, un poeta americano scomparso di recente che non conoscevo e di cui ti consiglio di leggere qualcosa.

Amore di Robert Creeley

Ci sono parole sensuali
come la carne
nel suo umore,
nel suo calore.

Tangibili, ripetono
le certezze,
le comodità,
di esseri umani.

Non pronunciarle
rende astratta
tutta la passione
e infine anche la sua morte.
 
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Cuiviénen
view post Posted on 17/5/2010, 18:41




Grazie di cuore per il consiglio, cercherò senz'altro questo nome al mio prossimo giro in libreria

La cosa che mi rimane in modo particolare dentro non è la perdita di lei per quello che è stato, bensì per quello che non è stato.

Il ricordo di ciò che si è vissuto è e rimane splendido, ma la dimensione che rende vivi i sentimenti e noi stessi è quella del sogno,
e troppe sono le cose che non ho fatto con lei e che alimentavano quella dimensione.

I progetti, le idee, le carezze di abbracci, incontri, luoghi, speranze, risate, follie, desideri, che sono

....non evaporate,

ma strappate dallo stomaco, aspirate in modo violento e improvviso, lasciando un vuoto fisico difficile da colmare.

Perchè era l'anima. Si colmerà, piano piano.

E peggio ancora, l'idea che mi hanno portato via, prima ancora che lei, sul piano oggettuale e fisico, lei che se non altro ora presumo sia felice,

è che....mi hanno portato via i sogni.

Qualcuno ora ha i miei sogni, rimasti a metà. Senza nemmeno avere modo e tempo di rendermi conto di un loro possibile fallimento.

Mi sono stati portati via nel loro pieno fulgore.

Poi, certo, lo struggimento fa parte del mio carattere, ma ognuno reagisce a proprio modo, e se non diventa patologico, è bene assecondarlo :)
 
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contratek
view post Posted on 18/5/2010, 23:22




CITAZIONE (Cuiviénen @ 17/5/2010, 19:41)
Grazie di cuore per il consiglio, cercherò senz'altro questo nome al mio prossimo giro in libreria

La cosa che mi rimane in modo particolare dentro non è la perdita di lei per quello che è stato, bensì per quello che non è stato.

Il ricordo di ciò che si è vissuto è e rimane splendido, ma la dimensione che rende vivi i sentimenti e noi stessi è quella del sogno,
e troppe sono le cose che non ho fatto con lei e che alimentavano quella dimensione.

I progetti, le idee, le carezze di abbracci, incontri, luoghi, speranze, risate, follie, desideri, che sono

....non evaporate,

ma strappate dallo stomaco, aspirate in modo violento e improvviso, lasciando un vuoto fisico difficile da colmare.

Perchè era l'anima. Si colmerà, piano piano.

E peggio ancora, l'idea che mi hanno portato via, prima ancora che lei, sul piano oggettuale e fisico, lei che se non altro ora presumo sia felice,

è che....mi hanno portato via i sogni.

Qualcuno ora ha i miei sogni, rimasti a metà. Senza nemmeno avere modo e tempo di rendermi conto di un loro possibile fallimento.

Mi sono stati portati via nel loro pieno fulgore.

Poi, certo, lo struggimento fa parte del mio carattere, ma ognuno reagisce a proprio modo, e se non diventa patologico, è bene assecondarlo :)

Mh ti capisco..

Io definisco questo "momento", questo "sentimento" e questa "perdita"..

"LO SGRETOLARSI DI UNA CERAMICA APPASSITA"

Mi spiace.
 
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3 replies since 16/5/2010, 09:26   57 views
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